Esiste una legge che afferma: “Chi ha maggior flessibilità è quello che dirige (la comunicazione)”.
Secondo questa legge se si vuole ottenere un risultato in modo coerente, occorre aumentare il numero delle opzioni disponibili per raggiungerlo, in proporzione al grado di variabilità potenziale (comprese le resistenze) del sistema.
In altre parole per raggiungere un obiettivo è importante prepararsi a compiere tantissimi piccoli cambiamenti, in un numero che aumenta esponenzialmente tanto più è complesso il sistema che si cerca di modificare. Significa ugualmente prepararsi a modificare anche quelle azioni che hanno prodotto risultati di successo nel passato, perché i sistemi tendono a mutare ne tempo e con loro le azioni per poterli aggirare.
Spesso siamo infatti portati a pensare che se facciamo quello che abbiamo sempre fatto, otterremo esattamente ciò che abbiamo sempre ottenuto. Questo purtroppo non è necessariamente vero: fare la stessa cosa non sempre produce lo stesso risultato, se il sistema circostante cambia.
Per fare un esempio, quando il traffico è bloccato o dei lavori stradali chiudono la strada che siete soliti percorrere per recarvi al lavoro, non arriverete mai in tempo se fate ciò che avete sempre fatto. Dovrete piuttosto fare qualcosa di diverso e cercare percorsi alternativi.
Un altro esempio ci arriva dall’AIDS: il virus dell’HIV è infatti estremamente flessibile e adattabile e per questo risulta difficile trattarlo con la terapia. Questo virus condiziona il sistema immunitario, senza distruggerlo: ne influenza alcune parti, ovvero riducendone la flessibilità e mettendolo in difficoltà.
Bene, questa caratteristica del virus ci suggerisce una via alternativa, una varietà indispensabile data dalla complessità del sistema. Non tanto intervenire rafforzando il sistema immunitario quanto intervenire sulla sua varietà regolatrice: quindi non sulla sua forza quanto sul grado di flessibilità nel rispondere agli attacchi al nostro organismo.