Ultimamente mi sono soffermato spesso ad osservare quanto siano cambiate le abitudini, i modi di fare, di relazionarsi e di comportarsi delle persone e non ne faccio una questione generazionale considero un campione abbastanza rappresentativo che va da 23/24 anni a 50/55.
Ciò che più di tutto mi ha colpito è un atteggiamento che personalmente trovo paradossale e abbastanza rappresentativo del momento storico che stiamo vivendo. Molto più comune, diffuso e praticato di quanto non si pensi… sto parlando del “ghosting” o come avremmo detto anche solo un decennio fa la voglia di ignorare qualcuno per attirare la sua attenzione. Si è proprio così:
Viviamo un tempo in cui ci ignoriamo per attirare l’attenzione degli altri!
Per quanto possa essere un disturbo più o meno presente per alcune persone è paradossale pensare che tutto questo sia un modo d’agire, una strategia consapevole utilizzata in maniera del tutto disinvolta.
Ma se ci ignoriamo come possiamo conoscerci? Se ci ignoriamo come possiamo capire se una situazione faccia più o meno al caso nostro? Ma la cosa più triste e che se ci ignoriamo alimentiamo la convinzione di saper leggere nella mente delle persone ponendoci in questo modo al di sopra della natura delle cose fatta di relazioni come tra ape e fiore come tra acqua e terra…
E’ un gioco pericoloso questo che lentamente può portare a chiuderci in una gabbia di pensieri, assunzioni e convinzioni capaci di rendere le nostre abilità relazionali quasi insignificanti mettendo a repentaglio persino il nostro stato di benessere psico-fisico rendendo il tutto una zavorra alla nostra crescita.
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